“FARE
LUCE” è il titolo dell’installazione che è stata progettata
dall’architetto Giovanni Maria Filindeu per Foscarini Spazio Brera
che è stara esposta durante la Milano Design Week 2017.
Negli spazi di via Fiori Chiari/via Pontaccio, totalmente svuotati per l’occasione, sono stati realizzati per ben sei diversi ambienti corrispondenti alle tante forme della luce, che è stata pensata non per una performance tecnica, ma per ricercare la dimensione evocativa. E’ un percorso coinvolgente, dove potersi immergere in modo da lasciarsi trasportare da delle suggestioni toccanti ed emozioni delicate e profonde.
“La
luce e l’ombra sono i primi ed essenziali materiali che il mondo
offre all’architettura per dare significato allo spazio e per la
sua trasformazione in luogo - sottolinea Filindeu
nell’introdurre il proprio progetto per Foscarini Spazio Brera - L’immersione in questi ambienti è un viaggio che
restituisce, nello spazio e attraverso lo spazio, emozioni, ricordi,
esperienze, nate ed alimentate dalla manifestazione della luce. Il
cammino è accompagnato e scandito da una musica pensata per
strutturare l’esperienza: ogni ambiente diventa cassa armonica,
ciascuno con il proprio materiale, la propria proporzione, il proprio
suono. La musica diventa, così, la voce della luce”.
“Si
accede al percorso dalla stanza dedicata al primo incontro con la
luce: un cielo di merletto trasforma il ricordo in spazio, è una
domenica pomeriggio di inizio primavera. Entriamo successivamente
nella stanza della luce e dello spazio, dove la luce si fa geometria
e trasforma l’ambiente. Scopriamo poi il dono della luce e la luce
come luogo: punto di inizio e verso il quale si torna
inesorabilmente. La luce è anche energia e forza, fino allo
spettacolo del cielo, che si riempie dei sette colori
dell’arcobaleno, premio per i bambini di ogni età che hanno saputo
pazientare durante la pioggia”, spiega Filindeu.
Un’installazione,
quella di Filindeu, che è stata un viaggio alla scoperta:
un’esperienza personale, intima e alo stesso tempo decisamente
coinvolgente.
FARE
LUCE: Il libro
“FARE
LUCE” è anche il titolo di un libro - che verrà presentato in
anteprima alla Milano Design Week - che indaga il tema della luce,
con contributi che spaziano tra architettura, design, arte, grafica,
fotografia e illustrazione. Diretto da Beppe Finessi, il libro FARE
LUCE, come già il progetto editoriale “Inventario”, non parla di
Foscarini attraverso la sua collezione, ma proponendo contenuti e
orizzonti culturali che esprimono il DNA dell’azienda. Un libro
come un teorema, quindi, che fa coincidere la volontà di Foscarini
di fare e proporre cultura con il soggetto principale del proprio
lavoro: la luce.
FARE
LUCE: L’essenza di Foscarini
FARE
LUCE: due parole, semplici ed essenziali, sono in grado di
descrivere, così accostate, l’universo Foscarini in tutte le sue
espressioni. Il “fare”, che sottintende azione, produzione,
creazione, e la “luce” - concetto, punto di partenza e obiettivo
del lavoro complessivo dell’azienda - diventano “fare luce”,
con tutti i significati legati alla scoperta, all’indagine, alla
volontà di capire e di svelare.
“FARE
LUCE diventa per noi un vero e proprio pay-off - sottolinea
Carlo Urbinati, Presidente di Foscarini - Esprime la nostra
essenza: sintetizza un programma, un metodo di lavoro, definisce un
percorso. FARE LUCE significa per noi vestire un materiale
affascinante quale la luce di forme che vogliono ispirare e lasciare
il segno. Ed esprime anche la nostra attitudine mentale nel far
emergere visioni inedite, la nostra tensione nel ricercare sempre
significati nuovi, che sono alla base del nostro processo creativo”.
Per
maggiori informazioni: www.foscarini.com